Si avvia alla conclusione la prima edizione del “Mese dell’Educazione Finanziaria”, l’iniziativa promossa dal Ministero Italiano dello Sviluppo Economico volta a sensibilizzare e informare gli italiani di tutte le età sulle opportunità di una consapevole gestione delle proprie finanze.
Oltre duecento sono state le attività realizzate sul territorio nazionale: la “World Investor Week” ha dato il via al calendario di eventi, che si conclude oggi in occasione della 94a “Giornata Mondiale del Risparmio”.
Promuovere l’educazione finanziaria: perchè? Dati alla mano, gli italiani non dimostrano di possedere le conoscenze economiche di base di cui mediamente dispongono gli altri cittadini europei. Eppure, la cosiddetta “analfabetizzazione finanziaria” espone a maggiori rischi il proprio patrimonio e rende più difficile prendere decisioni appropriate e lungimiranti.
Ad esempio: come può un giovane professionista risparmire per quando sarà anziano e inadatto al lavoro…se non sa come fare?
Educazione, informazione, responsabilità: in Grameen Italia è così che sviluppiamo la nostra attività di formazione, coniugando i princìpi suggeriti da Muhammad Yunus e dall’Unione Europea.
Per comprendere l’urgenza di agire sul sistema delle conoscenze economiche degli italiani, viene in aiuto il recente studio della Banca d’Italia, realizzato in collaborazione con l’OCSE. Dall’indagine, il livello italiano di alfabetizzazione finanziaria risulta essere inferiore rispetto alla media dei Paesi G20: noi totalizziamo 3,5 punti su 7, a differenza dei 4,3 punti degli altri Paesi.
Inoltre, la ricerca afferma che solo il 37% degli italiani comprende correttamente i concetti finanziari di base, rispetto al 52% della media europea.
Sul fronte del risparmio, l’indagine realizzata da Acri-Ipsos riporta che un numero elevato di italiani è propenso a risparmiare sulle proprie finanze (86%), ma rivela altresì che per il 65% “risparmio” significa fare attenzione alle spese superflue e agli sprechi. Gli italiani, quindi, propendono a considerare il risparmio come “un’oculatezza nelle spese”, piuttosto che come l’atto di “mettere da parte” le proprie finanze.
Infatti, gli esperti sostengono che nella maggior parte dei casi si risparmi in maniera non intenzionale (come un effetto della moderazione negli acquisti) e non strategica (come sarebbe se si pianificasse di risparmiare per raggiungere un obiettivo futuro).
I dati descrivono quindi un’Italia capace di accumulare finanze, ma ancora poco istruita su quali siano i migliori strumenti per farlo, come conferma l’indagine della Banca d’Italia.
Possiamo dunque migliorare sul fronte degli strumenti finanziari e nella gestione del bilancio personale e familiare, ed è a questi temi che Grameen Italia dedica attenzione durante le attività di formazione ed educazione finanziaria, al fine di promuovere comportamenti economici virtuosi e incentivare l’autoimprenditorialità.