Fondazione Grameen Italia aderisce allo European Microfinance Network

Da pochi giorni Fondazione Grameen Italia è entrata a far parte dello European Microfinance Network (EMN), la rete europea della microfinanza.

European Microfinance Network è un’organizzazione senza fini di lucro con sede a Bruxelles nata per promuovere la microfinanza come strumento per combattere l’esclusione sociale e finanziaria in Europa attraverso il lavoro autonomo e la creazione di microimprese.

La missione del Network, in stretta collaborazione con il Microfinance Center (MFC), è quella di agire a sostegno del settore della microfinanza attraverso l’attività di advocacy e la diffusione di informazioni strategiche sulla politica dell’UE tra i suoi membri.
Inoltre, lo European Microfinance Network si adopera per
incoraggiare e diffondere le buone pratiche della microfinanza, rivolgendosi sia ai cittadini europei che ai professionisti del settore.

Più nello specifico, l’attività di advocacy viene condotta attraverso l’organizzazione di incontri tra decisori politici e professionisti, e in attività c.d. di “grassroot advocacy” presso la cittadinanza europea attraverso la raccolta di opinioni e istanze pubbliche.

Tra le iniziative istituite dall’EMN per il grande pubblico vi è lo “European Microfinance Day”, il cui obiettivo è soprattutto di sensibilizzare i cittadini europei sull’esistenza della microfinanza come strumento per combattere la disoccupazione e l’esclusione sociale.

Come nuovo Partner Member, Fondazione Grameen Italia è lieta di aderire al Network e di poter in tal modo condividere con le altre organizzazioni aderenti le osservazioni circa il contesto italiano e le esperienze relative alla realizzazione di programmi di microcredito modello Grameen in Italia.

Economia e Finanza: che paura! Per superarla serve formazione.

Si avvia alla conclusione la prima edizione del “Mese dell’Educazione Finanziaria”, l’iniziativa promossa dal Ministero Italiano dello Sviluppo Economico volta a sensibilizzare e informare gli italiani di tutte le età sulle opportunità di una consapevole gestione delle proprie finanze.

Oltre duecento sono state le attività realizzate sul territorio nazionale: la “World Investor Week” ha dato il via al calendario di eventi, che si conclude oggi in occasione della 94aGiornata Mondiale del Risparmio”.

Promuovere l’educazione finanziaria: perchè? Dati alla mano, gli italiani non dimostrano di possedere le conoscenze economiche di base di cui mediamente dispongono gli altri cittadini europei. Eppure, la cosiddetta “analfabetizzazione finanziariaespone a maggiori rischi il proprio patrimonio e rende più difficile prendere decisioni appropriate e lungimiranti.

Ad esempio: come può un giovane professionista risparmire per quando sarà anziano e inadatto al lavoro…se non sa come fare?

Educazione, informazione, responsabilità: in Grameen Italia è così che sviluppiamo la nostra attività di formazione, coniugando i princìpi suggeriti da Muhammad Yunus e dall’Unione Europea.

Per comprendere l’urgenza di agire sul sistema delle conoscenze economiche degli italiani, viene in aiuto il recente studio della Banca d’Italia, realizzato in collaborazione con l’OCSE. Dall’indagine, il livello italiano di alfabetizzazione finanziaria risulta essere inferiore rispetto alla media dei Paesi G20: noi totalizziamo 3,5 punti su 7, a differenza dei 4,3 punti degli altri Paesi.
Inoltre, la ricerca afferma che solo il 37% degli italiani comprende correttamente i concetti finanziari di base, rispetto al 52% della media europea.

Sul fronte del risparmio, l’indagine realizzata da Acri-Ipsos riporta che un numero elevato di italiani è propenso a risparmiare sulle proprie finanze (86%), ma rivela altresì che per il 65% “risparmio” significa fare attenzione alle spese superflue e agli sprechi. Gli italiani, quindi, propendono a considerare il risparmio come “un’oculatezza nelle spese”, piuttosto che come l’atto di “mettere da parte” le proprie finanze.

Infatti, gli esperti sostengono che nella maggior parte dei casi si risparmi in maniera non intenzionale (come un effetto della moderazione negli acquisti) e non strategica (come sarebbe se si pianificasse di risparmiare per raggiungere un obiettivo futuro).

I dati descrivono quindi un’Italia capace di accumulare finanze, ma ancora poco istruita su quali siano i migliori strumenti per farlo, come conferma l’indagine della Banca d’Italia.

Possiamo dunque migliorare sul fronte degli strumenti finanziari e nella gestione del bilancio personale e familiare, ed è a questi temi che Grameen Italia dedica attenzione durante le attività di formazione ed educazione finanziaria, al fine di promuovere comportamenti economici virtuosi e incentivare l’autoimprenditorialità.

Al via CRIB: percorso di incubazione d’impresa per persone migranti

Ha preso il via il 1 ottobre il percorso di incubazione CRIB – to CReate, to Include, to Build ideato da Kilowatt, volto a sostenere e sviluppare le competenze imprenditoriali delle persone migranti.

Ora avviatosi nella fase di scouting dei partecipanti, CRIB prevede un programma di sei mesi da articolare in attività di formazione, incubazione, tutoraggio e networking per lo sviluppo di idee di impresa.

Al termine dell’esperienza, i partecipanti determinati a diventare imprenditori saranno orientati verso le migliori forme di finanziamento adatte ad avviare la loro attività.

Il percorso parte a ottobre con due workshop rivolti ai professionisti dell’accoglienza e attivi nell’ambito degli inserimenti lavorativi, sul tema della valorizzazione delle soft skill.

Dicembre, presso Le Serre dei Giardini Margherita, vedrà avviarsi le sessioni formative dedicate alla definizione dell’idea di impresa, cui seguirà un focus per la definizione del modello di business e della sostenibilità del progetto.

Il programma è realizzato dal team di Kilowatt in collaborazione con i partner di progetto e prevede, nelle fasi successive all’incubazione, il coinvolgimento di persone in qualità di tutor per l’avvio delle imprese. CRIB infatti vuole fare della partecipazione il principio trainante del programma, per creare con i futuri imprenditori un ecosistema cittadino animato da soggetti pubblici e privati che collaborino su base territoriale, impegnati nell’accoglienza.

In un momento in cui il fenomeno migratorio viene raccontato principalmente in termini emergenziali, CRIB intende proporre una diversa narrazione del presente. Il progetto infatti vuole lavorare in filiera con gli attori del territorio per supportare e dare forza a idee che creano lavoro e benessere diffuso per la comunità” descrive Kilowatt.

CRIB è nato nell’ambito dell’iniziativa europea “Social Challenge – From Job Seekers to Job Creators” partecipata e sostenuta da Fondazione Grameen Italia, e coordinata in Italia da Aster. Promotore dell’iniziativa è Meta Group che, grazie al sostegno dei partner European BIC Network (EBN) e Impact Hub, ha implementato la piattaforma europea Social Challenges Innovation Platform.

Fondazione Grameen Italia al Salone “R2B – Research to Business 2018”

Venerdì 8 giugno 2018 parteciperemo a due workshop sul tema dell’innovazione sociale  nell’ambito di “R2B – Research to Business”, il 13° Salone Internazionale della Ricerca Industriale e delle Competenze per l’Innovazione che si terrà il 7-8 giugno presso BolognaFiere.

Alle ore 10.00, presso l’Arena S3, il nostro Vice Presidente Prof. Giuseppe Torluccio interverrà con uno speech dal titolo “Il Social Business come leva per lo sviluppo locale” nell’ambito del workshop “Innovazione e sfide sociali: Social Challenge Innovation Platform”.

Più nello specifico, questa sarà l’occasione per presentare e raccontare i progetti vincitori della sfida “Social Farming in the Apennines”, presentata sulla piattaforma europea che è oggetto del workshop.

A questo link è possibile approfondire il programma del workshop.

Alle ore 14.00, un secondo workshop esplorerà il tema della finanza sociale.
Il Prof. Torluccio e il Prof. Giulio Tagliavini dell’Università di Parma, portavoce del Progetto MEMI, discuteranno di “Microcredito per lo sviluppo locale e sociale” nella cornice del workshop “Finanza per l’innovazione sociale” che si terrà presso l’Arena R2B.

A questo link è possibile approfondire il programma del workshop.

 

R2B – Research to Business 2018

13° Salone Internazionale della Ricerca industriale e delle Competenze per l’Innovazione
7-8 giugno 2018 – BolognaFiere, Padiglione 33

R2B – Research to Business si propone come un’occasione per scoprire le innovazioni in ambito tecnologico e sociale, per approfondire le politiche per la competitività, la ricerca e lo sviluppo nonché per partecipare attivamente a laboratori e workshop. Questi i temi della manifestazione:

  • Industria 4.0 e innovazione digitale;
  • Economia circolare e climate change;
  • Competenze e creatività;
  • Big Data for Industry;
  • Innovazione sociale e Sharing Economy;
  • 30 anni di Coesione;
  • Open Innovation e Start Up;
  • Rigenerazione Urbana.

R2B è promosso dalla Regione Emilia-Romagna e BolognaFiere, in collaborazione con ASTER e SMAU.

Workshop “Il Microcredito: finanza sociale per lo sviluppo locale”

Come può il microcredito essere strumento a servizio dello sviluppo locale? Come risponde alle esigenze di rivitalizzazione economica e sociale di certi territori?

Lunedì 21 maggio a Forlì risponderemo a queste domande, approfondendo le caratteristiche del microcredito e raccontando alcune esperienze italiane, durante il workshop “Il Microcredito: finanza sociale per lo sviluppo locale”.

L’incontro, che si terrà presso il Teaching Hub del Campus di Forlì dell’Università di Bologna dalle ore 09.00 alle 13.30, si propone di illustrare la natura multidimensionale del microcredito attraverso le testimonianze di coloro che a vario titolo contribuiscono allo sviluppo e alla diffusione di tale strumento.

PROGRAMMA

09.00 – 09.30 Registrazione partecipanti

Chair: Giuseppe Torluccio, Yunus Social Business Centre, Fondazione Grameen Italia

09.30 – 10.00 Saluti istituzionali e apertura dei lavori
Massimo Spisni, Dipartimento di Scienze Aziendali, Campus di Forlì, Università di Bologna
Federica Bandini, Corso di Laurea Magistrale in Management dell’Economia Sociale, Università di Bologna
Luisa Brunori, Associazione Win Win

10.00 – 10.15 Le politiche pubbliche micro-finanziarie
Giovanni Nicola Pes, Ente Nazionale per il Microcredito

10.15 – 11.30 Il microcredito: nascita, sviluppo e prospettive future
H.I. Latifee, Grameen Trust
Giorgia Bonaga, Fondazione Grameen Italia
Giulio Tagliavini, Progetto MEMI – Università di Parma

11.30 – 13.00 Il microcredito per lo sviluppo locale
Emanuele Sentimenti, Bper Banca
Paul S.A. Crabtree, Progetto Social Impact Banking, UniCredit, Milano
Gian Paolo Commissari, Banca Etica
Francesca Francese, PerMicro Bologna

13.00 – 13.15 Chiusura dei lavori – Questions and answers. A seguire buffet.

Per partecipare all’evento vi invitiamo gentilmente a registrarvi.

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Nel corso della mattinata verrà presentato il Progetto MEMI – Misurare l’impatto in Microfinanza, che sarà inoltre approfondito nel corso di un seminario ad esso totalmente dedicato che avrà luogo nella mattinata di mercoledì 16 maggio presso il Teaching Hub di Forlì. Maggiori informazioni qui.

L’incontro del 21 maggio “Il Microcredito: finanza sociale per lo sviluppo locale” rientra nell’ambito dell’iniziativa I Workshop dell’Economia Sociale organizzata dal Corso di Laurea di Management dell’Economia Sociale del Dipartimento di Scienze Aziendali dell’Università di Bologna in collaborazione con AICCON.

Il workshop è promosso e organizzato da Fondazione Grameen Italia in collaborazione con lo Yunus Social Business Centre dell’Università di Bologna e il Corso di Laurea di Management dell’Economia Sociale del Dipartimento di Scienze Aziendali dell’Università di Bologna.

Lo Yunus Social Business Centre è il nuovo centro di ricerca dipartimentale dell’Università di Bologna dedicato allo studio e alla ricerca sul Social Business e sui modelli economici capaci di generare beneficio sociale e valore condiviso.

Il Centro è stato inaugurato lo scorso 18 aprile alla prestigiosa presenza del Prof. Muhammad Yunus, in visita a Forlì e Bologna per la giornata dedicata al Social Business promossa da Fondazione Grameen Italia in collaborazione con l’Università di Bologna e la Bologna Business School. Per approfondire gli interventi del Prof. Yunus e le tappe della giornata abbiamo riportato qui la cronaca della giornata. Invece, per scoprire che cos’è il Social Business ed esplorarne le origini, consigliamo questa breve lettura.

Vi aspettiamo lunedì 21 maggio!

Per maggiori informazioni potete scrivere all’indirizzo info@grameenitalia.it.

RegistratiScarica il programma

Seminario “Misurare l’impatto dei prodotti di microfinanza”

Mercoledì 16 maggio presso l’Aula Mattarelli del Campus di Forlì dell’Università di Bologna si svolgerà il seminario dal titolo “Misurare l’impatto dei prodotti di microfinanza: le esperienze e le indicazioni dei gestori pubblici e privati di Fondi”.

L’evento è organizzato da Microfinanza Srl e promosso da Fondazione Grameen Italia e dallo Yunus Social Business Centre dell’Università di Bologna.

Il seminario sarà introdotto dall’intervento del Prof. Giuseppe Torluccio, Vice Presidente della nostra Fondazione, e dal Prof. Francesco Timpano dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Seguiranno la presentazione del progetto “MEMI – Measuring Microfinance Impact a cura della Prof.ssa Lucia Poletti dell’Università di Parma, l’intervento “Impatto sociale: esperienze, criticità e sviluppi futuri” di Luca Torre, General Manager del GAWA Capital Partners SL e l’intervento “L’accountability per il microcredito: lezioni apprese dal settore dei confidi” di Salvatore Vescina, Senior Expert dell’Agenzia per la Coesione Territoriale del Governo Italiano.

Il seminario si concluderà con una tavola rotonda coordinata dal Presidente di Microfinanza SL Giampietro Pizzo.

Vi aspettiamo a partire dalle ore 10.50 in Piazzale della Vittoria n.15 a Forlì, presso l’Aula Mattarelli.

A questo link il programma in inglese del seminario.

Cronaca di una Giornata da Nobel con il Prof. Yunus

Ogni volta che vedo un problema, invento un nuovo business per risolverlo.
Invento un business diverso da quello convenzionale, dove non gira tutto intorno al profitto ma tutto è dedicato a risolvere i problemi delle persone.

Il Prof. Yunus introduce così l’unicità del Social Business, rivolgendosi a un’aula gremita di studenti riuniti presso il Campus di Forlì dell’Università di Bologna per assistere alla sua Lecture. Era il 18 aprile e il “banchiere dei poveri” si trovava in visita a Forlì e Bologna in occasione della giornata dedicata al tema del Social Business promossa da Fondazione Grameen Italia in collaborazione con l’Università di Bologna e Bologna Business School.

Il Prof. Yunus è arrivato in mattinata nella città di Forlì per l’inaugurazione del primo Yunus Social Business Centre dell’Università di Bologna.

A dare inizio alla cerimonia del taglio del nastro sono state le parole del Magnifico Rettore Francesco Ubertini e del Direttore del Dipartimento di Scienze Aziendali Maurizio Sobrero, accompagnate dai saluti del Sindaco di Forlì Davide Drei, alla presenza della Coordinatrice del Corso di Laurea Magistrale in Management dell’Economia Sociale Federica Bandini, del Direttore del Campus di Forlì Felix San Vicente Santiago e del Vice Presidente della Fondazione Grameen Italia Giuseppe Torluccio.

Le attività dello Yunus Social Business Centre riguarderanno la ricerca sui modelli economici e aziendali con vocazione sociale, la pubblicazione e divulgazione dei risultati degli studi, e la collaborazione con la rete internazionale dello Yunus Centre Network per ricerche e pubblicazioni congiunte. Non da ultimo, sarà espressione della volontà comune di fare divulgazione scientifica su questo tema.

Ad esempio, lo sapevi che la celebre Grameen Bank, la “banca dei poveri”, è essa stessa un Social Business?

Nel suo discorso agli studenti, per spiegare le differenze con altre forme di impresa capitalistica e la caratteristica vocazionalità sociale del modello del Social Business, Yunus ha citato altri casi di Social Business presenti nel mondo, ricordando quanto molto lavoro ci sia ancora da fare per sensibilizzare e coinvolgere i soggetti economici e i decisori politici sul tema dell’impresa come portatrice sana di vantaggio sociale.

Infatti, l’invito che Yunus rivolge da anni ai diversi attori dell’economia, della finanza e della politica è a progettare un nuovo sistema economico capace di fornire servizi realmente inclusivi e diretti a tutte le fasce della popolazione, senza esclusione dei più svantaggiati.

Come ha ricordato durante la Lecture forlivese, l’attuale sistema finanziario ha portato a una iniqua e ingiusta concentrazione della ricchezza nelle mani di una manciata di persone: c’è quindi la necessità di riformare il sistema economico, anche alla luce del fallimento del sistema capitalista tradizionale sui fronti della riduzione delle diseguaglianze sociali e dei rischi ambientali.

Yunus ha inoltre sottolineato l’urgenza di operare un aggiornamento della formazione in ambito economico-aziendale, ormai stantìa di riferimenti a modelli superati, promuovendo nei futuri imprenditori la riflessione su teorie e pratiche di impresa capaci di generare beneficio sociale.

Un’urgenza a cui il polo didattico di Forlì dell’Università di Bologna risponde con un’ampia offerta di corsi nell’ambito dell’economia sociale.

Infine, sul tema della ricerca dell’impiego, Yunus ha così gentilmente provocato i giovani e le giovani presenti: “Perché state cercando lavoro? Chi vi ha detto di avere un lavoro? I vostri insegnanti vi hanno chiesto di avere un lavoro? I vostri libri vi chiedono di avere un lavoro? (…) L’idea del lavoro è passata di moda!”. E su questa affermazione la platea ha irrotto in una breve risata.

“Il lavoro è stato inventato nel secolo scorso ma in qualche modo è un concetto ancora in uso. Provate a dire a voi stessi, ogni giorno, quando vi svegliate al mattino: non sono un “cercatore di lavoro”, sono un “creatore di lavoro”. (…) Sii indipendente, sii libero!

Video

Il Prof. Yunus è poi arrivato a Bologna alle ore 12.30 per salutare con un breve intervento gli ospiti del Salone della CSR e dell’Innovazione Sociale, riuniti nel Foyer del Teatro Comunale, e per inaugurare il nuovo sportello per il microcredito e l’autoimprenditorialità di Fondazione Grameen Italia in Piazza Verdi n.2.

Ospitato negli spazi dell’Università di Bologna, lo sportello vuole essere un luogo dove ascoltare le idee di impresa dei giovani, sia studenti che non-studenti, per realizzare attività di accompagnamento all’avvio d’impresa.

Al termine della ricca mattinata, Yunus ha incontrato Unicredit presso il prestigioso Palazzo Magnani di via Zamboni 20 per suggellare l’accordo di collaborazione tra la banca e la Fondazione Grameen Italia per l’avvio di un programma di sostegno a microimprese attraverso lo strumento del microcredito. L’accordo si colloca nell’ambito dell’iniziativa Social Impact Banking, un programma che rappresenta l’impegno di Unicredit nel contribuire allo sviluppo di una società più equa e inclusiva, attraverso l’individuazione, il finanziamento e la promozione di iniziative che hanno un impatto sociale positivo.

La nostra “Giornata da Nobel” si è conclusa con una seconda Lecture del Prof. Yunus dal titolo The New Economics of Zero Poverty, Zero Unemployment, and Zero Net Carbon Emission, moderata dal nostro Vice Presidente il Prof. Giuseppe Torluccio e tenutasi presso la Bologna Business School.

Ancora una volta, è parlando di microcredito che Yunus ha esposto e motivato le finalità sociali del Social Business.

Sono passati più di trentacinque anni dal suo primo prestito di 27 dollari americani concesso per produrre mobili in bambù a un gruppo di donne del villaggio di Jobra (Bangladesh). Da allora il dispositivo del microcredito si è diffuso tanto da raggiungere oltre 100 Paesi nel mondo, servendo più di 9 milioni di committenti. Una innovazione, quella del microcredito, che è stata capace di superare i confini delle aree rurali nelle quali è nato e di inserirsi di diritto tra gli strumenti della microfinanza e della finanza sociale, in Europa e Italia.

Voglio che teniate a mente che se continuate a seguire le stesse vecchie regole, andrete sempre nelle stesse destinazioni”, ha concluso il Prof. Yunus. “Se invece volete raggiungere nuove destinazioni, dovete stabilire delle nuove regole che saranno in completa opposizione rispetto alle vecchie.

Foto di Sara Santoro

Una giornata da Nobel: il 18 aprile il Prof. Yunus torna a Bologna e Forlì

Mercoledì 18 aprile il Prof. Muhammad Yunus, premio Nobel per la Pace, terrà due lecture a Forlì e Bologna in occasione della giornata dedicata al Social Business e al Microcredito promossa dalla Fondazione Grameen Italia in collaborazione con l’Università di Bologna e la Bologna Business School.

Le due lecture in programma tratteranno di Social Business e di impresa con finalità sociali.

Secondo Yunus, infatti, è arrivato il momento di ammettere che il motore del sistema capitalista è difettoso e, nella sua forma attuale, porta inevitabilmente forti disuguaglianze, disoccupazione massiccia e distruzione ambientale. Per salvare l’umanità e il pianeta, è necessario un nuovo sistema economico basato su una visione più realistica della natura umana, che riconosca l’altruismo e la generosità come forze trainanti, altrettanto fondamentali e potenti quanto l’interesse personale.

📌 IN BREVE: GLI APPUNTAMENTI DELLA GIORNATA

  •  10.00-11.30: Teaching Hub, Via Corridoni, 20 – Università di Bologna, Campus di Forlì.

Inaugurazione del Centro Dipartimentale Yunus Social Business Centre dell’Università di Bologna e Lecture del prof. Yunus: “A World of Three Zeros”.

  • 12.30-12.45: Piazza Verdi n 2, Bologna.

Saluto alla cittadinanza e al Salone della CSR e dell’innovazione sociale. A seguire, inaugurazione del nuovo sportello di Fondazione Grameen Italia per il microcredito e l’autoimprenditorialità.

  • 12.45-13.15: Palazzo Magnani, Via Zamboni 20, Bologna

Cerimonia per la firma del patto di collaborazione per il Microcredito tra Unicredit e Fondazione Grameen Italia.

  • 15.00-16.30: Bologna Business School, Villa Guastavillani, Via degli Scalini, 18, Bologna.

Lecture del Prof. M. Yunus: “The New Economics of Zero Poverty, Zero Unemployment, and Zero Net Carbon Emissions”

📌 IL PROGRAMMA

L’agenda di incontri comincia alle ore 10.00 con l’inaugurazione del primo Yunus Social Business Centre dell’Università di Bologna presso il Campus di Forlì, città che anche grazie alla solida presenza dell’istituzione universitaria da tempo rappresenta un polo di rilevanza nazionale nell’ambito dell’economia sociale.

Alla cerimonia parteciperanno il Magnifico Rettore, Francesco Ubertini, il Direttore di Dipartimento di Scienze Aziendali, Maurizio Sobrero e i rappresentanti delle più importanti realtà locali.

Lo Yunus Social Business Centre sarà un Centro dedicato a promuovere e diffondere la ricerca sul Social Business sia in ambito accademico che in ambito professionale, coinvolgendo in particolare giovani studenti e ricercatori. L’attività del Centro riguarderà la ricerca sui modelli economici e aziendali con vocazione sociale, la pubblicazione e divulgazione dei risultati degli studi, la collaborazione con la rete internazionale dello Yunus Centre Network per ricerche e pubblicazioni congiunte.

Yunus arriverà a Bologna alle ore 12.30 per l’inaugurazione del nuovo sportello di Fondazione Grameen Italia per il microcredito e l’autoimprenditorialità in Piazza Verdi n°2. Sarà anche occasione per fare un saluto alla cittadinanza e al Salone della CSR e dell’innovazione sociale.

L’iniziativa nasce grazie alla collaborazione con l’Ente Nazionale per il Microcredito nell’ambito del progetto SELFIEMPLOYMENT e consiste in un fondo rotativo per finanziare, con prestiti a tasso zero, l’avvio di piccole iniziative imprenditoriali da parte di giovani.
Lo sportello sarà ospitato negli spazi dell’Università di Bologna e rappresenterà un punto di riferimento per l’avvio d’impresa per studenti universitari, cittadini e neo-imprenditori.

Alle 12.45 Yunus incontra Unicredit presso Palazzo Magnani di via Zamboni 20 per sugellare l’accordo di collaborazione tra la Fondazione Grameen Italia e Unicredit per l’avvio di un programma di sostegno a microimprese attraverso lo strumento del microcredito. L’accordo si colloca nell’ambito dell’iniziativa Social Impact Banking, un programma che rappresenta l’impegno di Unicredit nel contribuire allo sviluppo di una società più equa e inclusiva, attraverso l’individuazione, il finanziamento e la promozione di iniziative che hanno un impatto sociale positivo.

Il programma della giornata prosegue con una lecture dal titolo “The New Economics of Zero Poverty, Zero Unemployment, and Zero Net Carbon Emissions” presso Bologna Business School in Villa Guastavillani dalle ore 15 alle ore 16.30.

Fondazione Grameen Italia vi aspetta per questa importante giornata che speriamo possa felicemente dare continuità alla storia che lega Yunus a Bologna da quattordici anni. Infatti nel 2004, due anni prima del conferimento del Nobel, avvenne il primo incontro con la città in occasione del conferimento a Yunus della Laurea Honoris Causa in Scienze della Formazione presso l’Alma Mater Studiorum, alla presenza del Magnifico Rettore Pier Ugo Calzolari. Nel 2015, Yunus è stato insignito della cittadinanza onoraria della città di Bologna.

Chi ha vinto la sfida Social Farming in the Apennines?

Si è chiusa lo scorso dicembre Social Farming in the Apennines, la prima call for projects di Fondazione Grameen Italia ispirata al Modello Social Farm.

Tre i progetti che a fine febbraio sono stati proclamati vincitori del finanziamento a fondo perduto di 30.000 euro cadauno, presentati da imprese individuali, cooperative e associazioni non-profit della collina e della montagna bolognese.

I progetti propongono un modello di impresa con finalità sociali capace di offrire formazione e lavoro a persone svantaggiate, tutelare il territorio con l’agricoltura biologica, aiutare lo sviluppo di reti sociali ed economiche attive nelle aree rurali a rischio di spopolamento e abbandono.

Come suggerisce il Modello Social Farm, queste iniziative di business agricolo a vocazione sociale hanno il potenziale di agire nel mercato a beneficio del territorio, supportando con la loro attività i processi economici e gli interventi di welfare già messi in essere dagli enti pubblici e dalle aziende private.

Proprio per questa ragione è stato lanciato il bando: per sostenere economicamente l’agricoltura con finalità sociali, virtuosa perché capace di realizzare l’inserimento socio-lavorativo di persone svantaggiate e di contribuire attivamente alla rivitalizzazione dell’economia dell’Appennino bolognese.

I progetti prenderanno il via nei mesi di aprile e maggio 2018, quando sarà avviata la fase pilota della durata di sei mesi. Fondazione Grameen Italia sosterrà i progetti con un percorso di affiancamento e monitoraggio.

Il bando “Social farming in the Apennines” è stato promosso nell’ambito dell’iniziativa europea Social Challenges Innovation Platform con il supporto di Aster, raccogliendo le proposte progettuali di dodici partecipanti nazionali e internazionali.

I progetti vincitori

Il progetto Seeds 4 Social Change (S4S) si propone di rafforzare il settore dell’agricoltura sociale e biologica nel territorio bolognese ed è stato proposto dalla cooperativa sociale agricola “Coltivare Fraternità”, in collaborazione con la cooperativa sociale “La Fraternità” e “Local To You”, società per la vendita a domicilio di prodotti da agricoltura sociale.

S4S prevede di realizzare l’inserimento lavorativo di otto persone in condizioni di svantaggio economico e sociale e di consolidare la rete dei produttori locali, ampliando il volume di prodotti ortofrutticoli del portale Local To You, puntando a raggiungere 500 famiglie entro il 2018.

Le otto persone saranno coinvolte per sei mesi nel lavoro di Coltivare Fraternità, che dispone di 9 ettari di terra coltivabile, e verranno formate e inserite nei settori della produzione agricola biologica e del packaging e della distribuzione.

Il progetto si realizzerà nel territorio di Mercatale di Ozzano dell’Emilia.

Il progetto A Nursery for Social Farmers intende retribuire e formare in modalità “learning by doing” due richiedenti asilo di Lizzano in Belvedere (BO), il comune montano in cui si trova l’azienda agricola biologica di Francesco Penazzi, produttore di piante officinali biologiche e promotore del progetto.

L’obiettivo è di insegnare il mestiere dell’agricoltore biologico ai due beneficiari del progetto, al fine di favorirne l’inserimento all’interno della comunità di coltivatori del territorio, in un’ottica di permanenza e di inclusione sociale produttiva.

Il progetto formativo prevede l’assegnazione a ciascun partecipante di 200m2 di terra da coltivare in completa autonomia, per sperimentare e verificare le conoscenze apprese, e un corso di 50 ore di insegnamento teorico per approfondire le caratteristiche del settore agricolo italiano, apprendere le caratteristiche principali della politica agricola comune europea, conoscere i rischi e le opportunità che comporta la gestione di una piccola azienda agricola biologica.

I due richiedenti asilo verranno affiancati nel loro percorso di formazione da altri produttori di piante officinali membri della comunità locale. In questo modo sarà per loro possibile osservare la varietà di specie coltivabili, come le caratteristiche specifiche di ogni azienda portano a diversificare la produzione e le strategie di vendita che consentono la commercializzazione dei loro prodotti.

Terzaccoglienza project consiste in un programma residenziale di inserimento socio-lavorativo in agricoltura per sei persone migranti, della durata di due anni, da realizzarsi presso l’azienda agricola biologica Spunzola, situata nelle colline del comune di Pianoro (Bo). Il progetto è stato ideato dal titolare di Spunzola, Paolo Ruocco, e dal gruppo di volontari dell’associazione bolognese Il Cerchio: Dalla Libia a Via Libia.

Le attività agricole che le sei persone svolgeranno insieme al personale dell’azienda riguardano la silvicoltura, l’allevamento di pecore per la produzione di carne e l’apicoltura. Inoltre, saranno proposti momenti di formazione per insegnare loro la lingua italiana, i fondamentali della gestione aziendale e le basi della normativa italiana ed europea in materia di agricoltura e diritto del lavoro.

Le sei persone migranti vivranno presso la Spunzola, avendo occasione non solo di sperimentarsi nella conduzione di diversi lavori agricoli ed extra-agricoli ma anche di condividere la gestione degli spazi comuni e di partecipare alle attività familiari.

Motivata dalla entusiastica risposta alla prima call for projects, Grameen Italia ha lanciato sulla piattaforma europea Social Challenges Innovation Platform il suo secondo bando: From job seekers to job creators. Una chiamata rivolta alle imprese e alle organizzazioni sociali attive nell’ambito dei programmi di inclusione sociale e lavorativa delle popolazioni più svantaggiate.

 

La seconda sfida di Grameen Italia – From job seekers to job creators

La nostra sfida

Dopo il successo della prima sfida Social Farming in the Apennines, Fondazione Grameen Italia lancia una seconda call for projects nell’ambito dell’iniziativa europea Social Challenges Innovation Platform.

Si tratta di From job seekers to job creators: una call for projects del valore di 30 mila euro per realizzare un programma di accompagnamento all’avvio di impresa rivolto alle persone svantaggiate della Città Metropolitana di Bologna.

Nello specifico, i destinatari ultimi dei progetti sono persone inoccupate da lungo tempo, persone migranti, donne, giovani NEET – Not engaged in Education, Employment or Training che si trovano nel territorio della Città Metropolitana di Bologna.

La call si rivolge a start-up, imprese e organizzazioni non-profit. Stabilisce un criterio di preferenza la comprovata esperienza nella fornitura di servizi sociali e nella realizzazione di programmi di inserimento lavorativo.

Un grant di 30 mila euro sarà erogato a chi proporrà la migliore soluzione alla sfida, fino ad un massimo di tre progetti vincitori (senza frazionamento del grant).

L’erogazione del finanziamento avverrà in due tranches distinte: l’80% verrà assegnato in anticipo (entro un mese dalla sottoscrittura del contratto) e il 20% al termine di un periodo di sei mesi. Inoltre, Fondazione Grameen Italia sosterrà l’implementazione della soluzione con un programma di affiancamento e monitoraggio.

La scadenza per candidare i progetti è il 15 aprile 2018.

Il contesto socio-economico

I cambiamenti che da tempo attraversano lo scenario dell’economia globale incidono profondamente sul mercato del lavoro, la società, le comunità locali e le persone, agendo sulle opportunità reali di governare la propria autonomia economica. La crescente liberalizzazione e flessibilizzazione del mercato del lavoro, infatti, non assicura più come un tempo la stabilità dei contratti di impiego, specialmente alle fasce più svantaggiate della popolazione.

Da queste semplici considerazioni si può desumere che le persone in cerca di un reddito, prescindendo dal possesso di un titolo di laurea, sono chiamate a sviluppare nuove abilità, in primis a rafforzare la loro capacità di adattamento.

Per questo motivo un programma di accompagnamento orientato allo sviluppo di capacità autoimprenditoriali e all’avvio di impresa rappresenta un’opportunità estremamente rilevante e trasversale a favore dei soggetti con meno garanzie.

Avendo sempre come obiettivo quello di favorire lo sviluppo sociale ed economico delle fasce più deboli della popolazione, Fondazione Grameen Italia si propone, attraverso la sfida “From job seekers to job creators”, di superare i limiti di un tipico programma di inserimento lavorativo, spesso non risolutivo e per natura temporaneo, puntando invece allo sviluppo di attività lavorative autonome capaci di restituire dignità alla persona e di favorire l’inclusione sociale, anche sul lungo periodo.

La piattaforma europea

La piattaforma Social Challenges Innovation Platform è espressione del progetto europeo Horizon 2020 coordinato da META con i partner European BIC Network (EBN) e Impact Hub, e promosso in Italia da Aster.

La piattaforma mira a costruire un ecosistema digitale di sfide sociali e soluzioni per incoraggiare l’interazione tra i settori del Pubblico e del Privato con il fine di co-sviluppare progetti innovativi adatti al mercato e con chiare finalità sociali.

Secondo il codice linguistico utilizzato sulla piattaforma, Fondazione Grameen Italia è un “Challenge Owner”: un’organizzazione che, dopo aver rilevato una problematica saliente sul territorio, la traduce in termini di “sfida sociale” nella forma di una call for projects. Invece, coloro che candidano i progetti sono definiti “Solution Providers”.

Come partecipare?

È online il testo del regolamento. Startup, imprese e organizzazioni del terzo settore possono candidarsi come Solution Providers presentando un progetto redatto in lingua inglese. Si possono presentare anche progetti di gruppo, in un numero non superiore ai 3 soggetti partecipanti. I passaggi da effettuare sono:

  •    Creare un account sulla piattaforma Socialchallenges.eu
  •    Caricare la propria proposta (redatta nei punti richiesti dal regolamento a pag. 7)
  •    Attendere la valutazione di eleggibilità della proposta (criteri a pag. 8 del regolamento)
  •    Una volta accettata la proposta, attendere l’elezione dei vincitori (criteri e punteggio a pag. 9 del regolamento)

È disponibile inoltre una guida in italiano che spiega come caricare il progetto sulla piattaforma Social Challenges.

Speriamo di ricevere varie proposte e rimaniamo a disposizione per chiarimenti all’indirizzo email info@grameenitalia.it.