Diventato celebre nel mondo come il padre del Microcredito e del Social Business, il Prof. Muhammad Yunus nasce nel 1940 a Chittagong, la grande città portuale del Bangladesh.
Studente presso l’Università di Dhaka e successivamente presso la Vanderbilt University (Stati Uniti) dove consegue il dottorato, nel 1969 Muhammad Yunus diventa professore di economia presso la Middle Tennessee State University (Stati Uniti) e successivamente Direttore del Dipartimento di Economia dell’Università di Chittagong (Bangladesh).
In seguito alla violentissima inondazione che nel 1974 colpisce il Bangladesh, il Prof. Yunus prende coscienza della devastante povertà diffusa nel suo Paese. “Da quel giorno mi dedicai a disimparare la teoria e a prendere lezioni dalla realtà. Per trovarla non dovevo andare lontano: la realtà era ovunque, bastava uscire dall’aula.”, scrive Yunus nel celebre libro “Il banchiere dei poveri”.
È verso la fine degli anni ‘70 che il Prof. Yunus concepisce e inizia a testare una nuova forma di prestito: il microcredito.
Il microcredito rappresenta una rivoluzione nel Bangladesh rurale, essendo un piccolo prestito concesso sulla fiducia a persone povere, prive di garanzie da presentare alle banche.
Il Prof. Yunus va oltre la mera invenzione del microcredito, costruendo attorno a esso un vero e proprio percorso di capacitazione e responsabilizzazione della persona beneficaria del prestito, arrivando a definire la c.d. Metodologia Grameen.
Attraverso l’ideazione della metodologia Grameen, lo strumento del Microcredito è finalmente perfezionato: esso diventa davvero uno strumento di sviluppo della persona che permette di generare reddito, occupazione, autonomia finanziaria e di impattare positivamente sulla comunità.
Spinto dalla volontà di sostenere il suo popolo nel miglioramento delle condizioni di vita e alimentato dalla convinzione che l’accesso al credito sia un diritto umano fondamentale, nel 1983 Yunus fonda in Bangladesh la Grameen Bank, la c.d. “banca del villaggio”: è la prima banca al mondo a erogare piccoli prestiti alle persone considerate non bancabili dal circuito bancario tradizionale, fornendo loro un’alternativa reale all’usura e alla povertà.
Negli anni che seguono, la Grameen Bank conosce un florido sviluppo e attraverso di essa il Prof. Yunus può avviare e finanziare numerose iniziative. Nella continua ricerca di soluzioni alla povertà e alle diseguaglianze generate dal capitalismo, il Prof. Yunus sviluppa negli anni un nuovo modello di impresa con finalità sociali: il c.d. Social Business.
Per aver favorito con il suo impegno l’autonomia economica e sociale delle persone, in particolare quelle indigenti ed emarginate, nel 2006 il Prof. Yunus e la Grameen Bank vincono congiuntamente il premio Nobel per la Pace.
Il microcredito consiste nell’erogazione di un piccolo prestito concesso sulla fiducia e senza garanzie reali a persone escluse dal sistema bancario tradizionale.
Il finanziamento è finalizzato prevalentemente alla realizzazione di piccole attività di impresa o al consolidamento di attività già esistenti.
I programmi di microcredito investono sul valore della persona, sulle sue capacità e sulla sua utilità personale e mirano alla sua autonomizzazione economica e finanziaria.
La profonda rivoluzione del microcredito consiste nel costituirsi come strumento multidimensionale di sviluppo della persona e della sua capacità di dare un contributo alla comunità di appartenenza. Nel farlo, il microcredito pone l’accento non solo sulla mera azione di concessione di fiducia, sotto forma di credito monetario, ma anche e soprattutto, sull’importanza della dimensione educativa e promozionale della persona, attraverso un coinvolgimento concreto da parte dei diversi attori di quello che è un vero e proprio processo produttivo.
In Fondazione Grameen Italia offriamo servizi di accompagnamento al microcredito per l’impresa, seguendo la Metodologia Grameen.
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Il termine Social Business indica un modello di impresa il cui l’obiettivo (dichiarato e perseguito) è la massimizzazione del valore sociale prodotto, invece che l’ottimizzazione dei profitti, avendo come vincolo l’autosufficienza economica.
Si tratta quindi di un tipo di impresa che ha come scopo principale la risoluzione di un problema di interesse generale, attraverso la vendita di prodotti e servizi sul libero mercato e in cui gli utili generati dall’attività economica sono, per statuto, ampiamente reinvestiti nella società stessa al fine di rafforzare la sua missione sociale e difenderla dai rischi speculativi.